Conduce la dott.ssa Livia Geloso, psicoterapeuta, docente e local trainer della Siab.

Roma, 22 novembre 2021; la conferenza si svolge in presenza e in diretta Facebook.

 

Nella prima parte della conferenza, la dott.ssa Geloso introduce il concetto di “grounding”- radicamento – secondo A. Lowen.

Racconta di come si è nuovamente innamorata dell’analisi bioenergetica rileggendo i libri di Lowen in lingua originale. Questa rilettura ha anche attivato un nuovo processo creativo, visto che molti termini cambiano di significato, una volta tradotti: per esempio “pelvic floor”, il pavimento pelvico – che è un insieme di muscoli, legamenti e fasce che chiude inferiormente la cavità addomino-pelvica sia nell’uomo che nella donna – viene tradotto in italiano come cingolo pelvico che invece sarebbe il “pelvic girdle”, che è una parte dello scheletro che raccorda la colonna vertebrale agli arti inferiori.

 

In un’espressione molto poetica Alexander Lowen paragona la vita ad un fuoco che brucia nell’acqua; la vita è un mistero che si spera non si sveli mai fino in fondo. Facendo spesso uso di metafore, la scrittura di Lowen risulta di grande attualità, essendo oggi la narrazione riconosciuta come parte fondamentale del processo di cura. Questo lavoro di cura mira anche a tessere delle connessioni fra le parti più profonde di noi, incluso il nostro sistema nervoso. L’intenzione è quella di far dialogare gli opposti, nel modo più armonico possibile.

 

Il grounding, concetto centrale dell’analisi bioenergetica, rappresenta proprio questo.

Caratterizzato dalla posizione eretta con le ginocchia in leggero cedimento, il grounding fa sì che tutta la struttura muscolo-scheletrica possa funzionare in modo armonico. Questo radicamento a terra è un approccio comprovato, aiuta ad essere presenti a noi stessi, ad avere accesso a tutte le nostre risorse, godendo del sostegno e del supporto del suolo o dei punti di appoggio. A livello psicologico il grounding consente di farci sentire al sicuro e a contatto con la realtà sia esterna che interna.

 

Portare l’attenzione ai nostri punti d’appoggio, ci permette di sentire l’intera struttura del nostro corpo, che corrisponde all’apparato muscolo-scheletrico, e favorisce un senso complessivo di maggiore sicurezza.

Oltre alla locomozione, l’apparato muscolo-scheletrico ci rimanda a un vissuto, un’emozione di contenimento e di protezione viscerale.

 

È il sistema nervoso autonomo a rilevare se ci sentiamo al sicuro oppure no.

La “Teoria polivagale” del neurofisilogo americano Stephen Porges* afferma che nei mammiferi il sistema parasimpatico ventro-vagale è in grado di attivare comportamenti di affiliazione, di vicinanza e di aiuto reciproco.

Si attiva però solo in condizioni di sufficiente sicurezza e risulta perciò più legata ai comportamenti di attaccamento e di cooperazione tipici degli esseri umani.

La possibilità di sentirci al sicuro è fondamentale per noi esseri umani.

 

Nella visione di Alexander Lowen, il grounding può essere inteso come modo di ancorarci a una dimensione ventro-vagale.

  1. Lowen elabora un’esperienza collettiva che risale agli inizi del secolo scorso, il cosiddetto “movimento di riscoperta del corpo” nella Berlino degli anni venti.

La posizione del grounding permette di fare l’esperienza del radicamento e nello stesso tempo, portando il peso sull’avampiede e facendo vibrare le gambe, si sperimenta il paradosso di essere contemporaneamente fermi e vibranti.

Questo insieme rappresenta per Lowen la dualità fondamentale di sicurezza ed eccitazione.

La nostra parte bambina o bambino ha bisogno di sicurezza e chiede perciò all’Io di stare al sicuro; la nostra parte adolescente invece è alla ricerca del piacere, di ‘qualcosa di eccitante’. In questo senso, il grounding rappresenta l’Io adulto che è in grado di gestire e armonizzare gli opposti.

 

Nella seconda parte della conferenza, la dott.ssa Livia Geloso propone una sequenza esperienziale di esercizi di grounding.

 

Simone Consalvi, psicologo tirocinante SIAB

 

 

* Stephen W. Porges, La teoria polivagale. Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione. Trad. it. di Vittoria Ardino.  Giovanni Fioriti Editore, Roma 2014.