RELAZIONE CONFERENZA 2 MAGGIO

Svolgimento: 02/05/2022 – Via Magna Grecia 128
Modalità: in presenza

Conferenza svolta da Laura Cirioni, Psicologa e specializzanda Siab e Flavia Luisa Ricci, Psicologa, Psicoterapeuta, Analista bioenergetico, CBT.

 

Introduzione

La conferenza verte sulle classi di esercizi di bioenergetica. Verranno descritte in modo profondo e dettagliato le tecniche e le procedure utilizzate così da capire come funzionano e il loro significato.
Si comincia con una spiegazione teorica delle classi, partendo dalla loro utilità, in un momento storico come l’attuale, in cui a seguito della pandemia da COVID 19, è subentrato un cambio radicale dei comportamenti. Nella nostra società, infatti, sono cambiate le abitudini e guardiamo all’altro in modo differente.

 

Il paradosso del contatto nel contesto della Pandemia

Partendo dal concetto di Trauma, possiamo in generale definire il trauma psicologico come la conseguenza di un evento fortemente negativo e minaccioso per la vita, che genera una “frattura” emotiva nell’individuo e/o nella comunità che lo vive, tale da minare il senso di stabilità, di identità e di continuità fisica e psichica. Sembra, inoltre, che una delle soluzioni per il superamento di un trauma sia il supporto di un’altra persona o anche semplicemente la vicinanza di qualcuno: anche un semplice abbraccio, un comune contatto o tocco, può fare del bene.

E questo è proprio l’aspetto paradossale della situazione che ci troviamo a vivere: ciò che prima era la soluzione, ora è il nemico principale, ovvero se prima la vicinanza con l’altro era fonte di positività, benessere, ecc. con la pandemia, l’altro è il nemico, cioè colui che può contagiarti, colui da cui allontanarsi se lo incontri, colui da non toccare e quasi non guardare. La stessa mascherina ha ridotto il contatto con l’altro, ha eliminato la comunicazione non verbale rendendo impossibile anche mostrare il sorriso.

Avviene un vero e proprio ritiro sociale, un isolamento, una chiusura nelle proprie case. La paura dell’altro si contrappone a ciò che è più naturale nell’essere umano, ovvero il bisogno di rapporti interpersonali, di socialità, la creazione di legami ecc.
La situazione è più complicata e preoccupante per gli adolescenti che, a causa dell’isolamento e del mutato rapporto con l’altro, vedono bloccato il processo di costruzione della loro stessa identità.
Il ritiro sociale ha una duplice valenza, come afferma Alexander Lowen, il fondatore dell’Analisi Bioenergetica: può essere visto come isolamento in approach (nel contatto) e isolamento in avoidant (nell’evitamento). L’allontanamento dall’altro e l’impossibilità di aprirsi all’altro si traducono nel corpo in un senso di impedimento nel movimento, specificamente negli arti superiori e nel tronco del corpo.

Lowen parla di cinture, ovvero di qualcosa che impedisce l’apertura verso gli altri, porta il corpo a chiudersi e dunque ad irrigidirsi, causando delle vere e proprie contratture dei muscoli agonisti e antagonisti, che a loro volta bloccano il movimento. A tal proposito, estremamente interessanti sono stati gli studi sulla distanza sociale che sono stati effettuati a seguito della pandemia. Da essi deriva la definizione di bolla sociale, intesa come spazio interpersonale: ognuno ha una propria bolla e si approccia all’altro rispettandone i confini.

 

L’importanza delle classi nel contesto attuale

Partendo da questi elementi, arriviamo ora al tema di questa conferenza, le classi di esercizi di bioenergetica e la loro importanza, soprattutto nel momento storico attuale. Le classi nascono proprio con l’intento e lo scopo di riportare l’essere umano a riappropriarsi dei comportamenti sociali e di apertura verso l’altro, venuti meno proprio durante il periodo di pandemia e il conseguente isolamento. La classe può essere intesa sia come “gruppo di persone” che come “insieme di esercizi”, e insegna e accompagna sia all’avvicinamento al contatto e all’interazione con l’altro, sia sequenze di movimenti che permettono di stare con la propria bolla ma anche di interagire con l’altro. Come afferma Winnicott sono importantissime anche le cose che sembrano più semplici, come il sorriso che porta all’avvicinamento.

La classe è svolta in gruppo ma i suoi esercizi possono essere svolti anche individualmente. Gli obiettivi sono quelli di aiutare le persone ad entrare in contatto con il proprio corpo, la propria energia e la possibilità di sentire e modulare i propri processi energetici (respirazione, metabolismo e la carica/scarica dell’energia nel movimento corporeo). Come afferma Lowen “la quantità di energia che si dispone e l’uso che se ne fa determinano il modo in cui ciascuno risponde alle situazioni della vita. Ovviamente la si affronta con più efficacia se si dispone di più energia, da tradurre liberamente in movimento e espressione.”
La classe è un “allenamento” di 60-90 minuti, pensato per aiutare le persone ad aumentare il livello energetico, liberando le vibrazioni nel corpo. Cosa si intende per vibrazione? La vibrazione indica lo sciogliersi della tensione fisica e della tensione emotiva.

 

L’importanza della voce

Nell’esercizio di bioenergetica, fondamentale è il ruolo della voce, la quale conferisce forza al movimento corporeo e aiuta ad avere una respirazione più profonda e spontanea. La voce aiuta a liberare i blocchi presenti a livello muscolare ed emozionale che impediscono all’energia di fluire liberamente nel corpo.
Liberare la propria voce non significa sforzarsi ad emettere dei suoni, distaccandosi dall’esperienza sensoriale del corpo.
L’utilizzo della voce serve, invece, a ritrovare i nostri suoni originari, ovvero la nostra vera voce presente durante l’infanzia, precedente ai condizionamenti provenienti dal mondo adulto, che ci hanno resi controllati, educati, repressi. La voce accompagna sempre, quindi, gli esercizi espressivi nella classe di bioenergetica.
Questi esercizi espressivi, ovvero gli esercizi che mirano in maniera diretta a contattare ed esprimere le emozioni e le sensazioni, aumentano di efficacia nel momento in cui vengono accompagnati da una parola. Le parole, a seconda dell’emozione che intendiamo comunicare, possono essere “Si, No, Uffa, Basta, Via!!!”. Le parole unite alle azioni espressive consentono via via un aumento della padronanza emozionale. Tuttavia, l’espirazione vocale non è semplice e soprattutto è avvertita come innaturale dagli adulti, che molto spesso presentano un blocco della voce determinato da tensioni croniche a livello di mascella, collo, spalle, diaframma.
La ricerca di autoregolazione, che rappresenta uno dei cardini della classe, va applicata anche su questa specifica difficoltà di espressione. L’accoglienza del proprio limite, il non giudizio, il rispetto dei propri tempi e delle proprie modalità diventa possibilità di cambiamento interno e di crescita.

Clarissa Cardarelli,
Psicologa, Tirocinante SIAB.