Roma- SIAB, incontro del 2.03.20

Dott. Massimo Borgioni

Conoscere le dinamiche che sono alla base di una relazione amorosa ci può aiutare a capire cosa succede quando nasce un amore e come fare per mantenerlo vivo.

In una relazione intima entrano in gioco due elementi opposti ma strettamente connessi tra loro, l’amore e il segreto. L’amore è la forza che unisce, è apertura verso l’altro, è la fusione con l’oggetto amato mentre il segreto è l’elemento che divide, è la parte sconosciuta di sé che ognuno porta nella relazione.

Potrebbe sembrare che l’elemento più importante in un rapporto intimo sia proprio l’amore perché è la forza che tiene uniti ma in realtà il vero protagonista della relazione è il segreto; la componente misteriosa è il combustibile dell’amore che accende il fuoco del desiderio e genera la passione, è l’ignoto che ci attrae, è l’irraggiungibile che alimenta la relazione.

Ma c’è il rovescio della medaglia, l’ignoto, potente attivatore dell’amore, richiede l’impiego di energia e genera forti emozioni che possono far paura e può accadere che per ritrovare la tranquillità si sceglie di conoscere il più possibile l’uno dell’altro, gli amanti fanno un patto di mutua trasparenza, iniziano a condividere tutto e arrivano a non avere più segreti tra loro.

L’Io e il Tu si fondono e diventano un Noi, ognuno perde la sua identità, gli innamorati non si chiamano neanche più per nome ma usano diminutivi che contribuiscono a rendere piccolo qualcosa che inizialmente era grande, si abbassa il livello di emozionalità, non si vive appieno la gioia per paura di perderla.

La paura di amare blocca l’espressività e quando la paura è eccessiva l’amore diventa patologico e genera meccanismi di difesa, così c’è chi lo evita come il narcisista che non si lega per non dare la possibilità al sentimento di nascere e c’è chi ne è estremamente dipendente ed esercita un eccessivo controllo per arrivare a possedere l’oggetto d’amore.

A livello corporeo le difese sono formate da blocchi energetici che non permettono il passaggio a sensazioni ed emozioni con il risultato di non sentire piacere e non dare amore.

Quando la razionalità entra nella relazione si inizia a moderare l’entusiasmo, si preferisce la sicurezza e la stabilità, si cerca di controllare l’amore per non perderlo, ma paradossalmente avviene che nel tentativo di proteggere l’amore si uccide l’Eros, perché l’Eros è presente solo se si perde il controllo: quando predomina il volere del corpo l’Io viene messo fuori gioco e si arrende, solo sfuggendo al controllo dell’Io è possibile sentire pienamente le emozioni, se invece predomina la razionalità dell’Io allora il volere del corpo viene messo a tacere e l’Eros è fuori combattimento.

Ma nei momenti di crisi succede che l’Io rimette tutto in discussione, inizia a ricercare la sua identità che aveva perso nella simbiosi con l’altro, e lo fa stabilendo un contatto con un altro Tu, una persona al di fuori del Noi con i suoi segreti ancora da scoprire che suscitano un nuovo interesse, in modo da poter tornare ad esistere.

Ed ecco allora che si crea la strada per il tradimento, il segreto entra nell’ambiente rassicurante della relazione, chi tradisce entra in contatto con una parte di sé sconosciuta che può esistere solo perché riconosciuta dal nuovo Tu, chi viene tradito vede il partner come un estraneo, torna la componente del mistero che potrebbe riattivare un interesse verso di lui, potrebbe essere un’occasione per provare a ricostruire il rapporto, ma è difficile da mettere in pratica perché l’Io ferito non permette al corpo e all’Eros di esprimersi.

Quindi per mantenere vivo l’Eros in una relazione ed evitare che si spenga piano piano e che l’Eros sopito trovi altre strade per tornare a vivere, occorre che le componenti opposte che entrano in gioco siano in equilibrio tra loro, per cui la trasparenza deve lasciare spazio al segreto, non si deve condividere tutto per non perdere la propria identità, la vicinanza si deve alternare alla lontananza, la fusione dell’amore deve lasciare spazio all’allontanamento.

La mitologia ci suggerisce che Eros, figlio di Penìa dea della povertà, viene attivato dalla mancanza e dal bisogno, cerchiamo l’altro quando non c’è, ci innamoriamo quando dentro di noi c’è un vuoto, e figlio di Pòros, dio dell’espediente che gli conferisce la creatività e l’espressività per ottenere ciò di cui ha bisogno, tutte le strategie per conquistare l’oggetto desiderato che può trovare nei contenuti inconsci da cui prende vita.

Spesso c’è l’illusione di poter possedere l’oggetto d’amore, ma in realtà non possiamo possedere niente, tutto è transitorio e in continuo divenire, l’unica cosa che possiamo trattenere è l’esperienza dell’amore, il ricordo cristallizzato, fermato nel tempo che sarà sempre dentro di noi. L’amore che viviamo deve essere rinnovato e nutrito giorno per giorno, senza svelarne mai tutti i segreti in modo da tenere l’Eros in attività e stimolare la sua creatività.

                                                                    Antonella Renzi