10/12/2018 |Maria Rosaria Filoni

Gioco … molto serio con alcune date

Il 10 Dicembre del 1948 fu varata dalle Nazioni Unite la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Si era a tre anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a trenta dalla fine della prima.

Entrambe avevano coinvolto l’umanità in barbarie senza limiti e la politica di quegli anni tentò di creare condizioni che evitassero il loro ripetersi e così, la prima frase del preambolo afferma: “Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo…

Nel 1958 Lowen pubblica Il linguaggio del corpo, individua i cinque bisogni fondamentali degli esseri umani e – solo tra tutti i grandi pensatori del campo della psicoterapia – li definisce diritti.

Raccoglie così da una parte lo spirito americano che riconosce nella Costituzione degli Stati Uniti il diritto di lottare per la propria felicità, e dal punto di vista psicologico, mettendo come punto focale del processo dell’analisi bioenergetica, la conquista o la riconquista della capacità aggressiva (essere capaci di andare verso ciò di cui si ha bisogno ed essere capaci di lottare contro ciò che vi osta), individua l’aspetto centrale del sé: l’agency.

Arrendersi al corpo vuol dire poter lasciare al proprio sé – corporeo – la possibilità di sperimentare la propria efficacia nel mondo interno ed esterno.

Nel 1968 un grande movimento libertario attraversa l’occidente e afferma i diritti dei cittadini non come massa indistinta ma come donne, uomini, lavoratori/trici, giovani, uomini e donne con i loro orientamenti sessuali. Si lotta per la democratizzazione della medicina e in particolare della psichiatria.

Nel 1978 viene fondata la Siab da un gruppo di terapeuti italiani insieme a Lowen e in Italia vengono approvate tre leggi importanti che raccoglievano la cultura dei diritti che nel decennio si era andata affermando:

  • la riforma sanitaria che garantiva a tutti i cittadini la possibilità di accedere alle cure e che prevedeva di affermare accanto ad esse l’attenzione alla prevenzione e alla riabilitazione;

  • la riforma della psichiatria che prevedeva la chiusura dei manicomi e la cura psichiatrica sul territorio;

  • la legge per l’interruzione volontaria della gravidanza che legittimava l’autodeterminazione delle donne e portava l’aborto fuori dalla clandestinità.

Nel 1988 Amnesty International celebra i quarant’anni della Dichiarazione dei Diritti Umani.

Youssou n’dour, Tracy Chapman, Sting e Bruce Springsteen accettano di essere i protagonisti di un Tour che attraverserà tutti i continenti. In ogni Paese si unirà a loro un cantante locale, in Italia il concerto si svolse a Torino con Claudio Baglioni.

L’anno dopo viene finalmente varata la legge che regola la professione di psicologo e mette le basi per l’organizzazione della psicoterapia.

Se la paragoniamo alla legislazione europea, non solo arriva molto prima delle leggi di altri Paesi, ma rende possibile il riconoscimento senza restrizioni degli approcci psicoterapeutici che hanno una base scientifica e riconosce dignità alla figura dello psicologo.

La cultura che sta dietro alla legge, oggi lo si vede con chiarezza, è la cultura di libertà intellettuale che ha caratterizzato per molti anni tutta la legislazione italiana.

Nel 1998, dopo qualche anno che la Siab era stata riconosciuta dal Miur senza che ci fosse stato il tempo di pubblicare il provvedimento in Gazzetta Ufficiale prima del blocco della Commissione che aveva il compito di approvare le varie scuole, finalmente diventa ufficiale il provvedimento e la Siab può ricominciare la sua attività di formazione.

Nel 2008, il 28 di ottobre, muore Lowen.

Il 10 Dicembre del 2018 vogliamo ricordare Lowen e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, insieme. Insieme per dar valore ai diritti in un momento in cui in tutto il mondo vengono attaccati e messi in discussione e ancora una volta l’altro è percepito come un nemico e non come parte dell’unica famiglia umana.

Micheal Tomasello nella Storia naturale della morale umana afferma che la grande differenza tra gli umani e gli altri primati è nella capacità di collaborare. È a partire da questa capacità che si è sviluppata la storia della nostra specie ed è una capacità che nella storia non sempre ha prevalso.

Sta a tutti noi far sì che l’empatia sia più forte della paranoia.